Re: Italiani
Posted: 10 Apr 2016 14:38
Certo, è giusto dire che ogni lingua dovrebbe avere un alfabeto personale, che si adatti perfettamente alle sue esigenze; questo è vero persino per noi Italiani, che abbiamo bisogno di <gli> per [ʎ], o <gn> per [ɲ], pur essendo quelli a cui dovrebbe calzare meglio l'alfabeto latino. Però questo è impossibile per due principali motivi:
1) Le lingue si evolvono, e quindi uno stesso popolo dovrebbe cambiare alfabeto nel corso del tempo per motivi unicamente linguistici, cosa che non penso chiunque sarebbe disposto a fare
2) Gli alfabeti sono sempre presi in prestito da qualche altro alfabeto/sistema di scrittura, cosa che non viene in aiuto alla nostra utopia perché significherebbe che un alfabeto sarebbe, in fondo, fondato su un'altrui lingua e quindi non esplicitamente creato per se stessa
Un alfabeto o una lingua perfettamente bilanciati verrebbero poi inevitabilmente guastati dall'azione modellante dei parlanti, purtroppo.
Forse molti in questo forum non condividerebbero il "purtroppo", ma io provengo da un percorso che ha avuto origine nella mia insaziabile voglia di astrarre (il che mi induce ad affermare spesso che amo le cose inutili, principalmente matematica e conlanging), motivo per cui non posso sopportare la vista dell'imprevedibilità (e, quindi, matematica>fisica; studiare/inventare lingue>parlare lingue)
Ormai anche i miei amici e compagni hanno accettato la mia stranezza, e lo sguardo che mi rivolgono quando mi vedono coinvolto in qualcuna delle mie strane attività è di affettuoso sconcerto
1) Le lingue si evolvono, e quindi uno stesso popolo dovrebbe cambiare alfabeto nel corso del tempo per motivi unicamente linguistici, cosa che non penso chiunque sarebbe disposto a fare
2) Gli alfabeti sono sempre presi in prestito da qualche altro alfabeto/sistema di scrittura, cosa che non viene in aiuto alla nostra utopia perché significherebbe che un alfabeto sarebbe, in fondo, fondato su un'altrui lingua e quindi non esplicitamente creato per se stessa
Un alfabeto o una lingua perfettamente bilanciati verrebbero poi inevitabilmente guastati dall'azione modellante dei parlanti, purtroppo.
Forse molti in questo forum non condividerebbero il "purtroppo", ma io provengo da un percorso che ha avuto origine nella mia insaziabile voglia di astrarre (il che mi induce ad affermare spesso che amo le cose inutili, principalmente matematica e conlanging), motivo per cui non posso sopportare la vista dell'imprevedibilità (e, quindi, matematica>fisica; studiare/inventare lingue>parlare lingue)
Ormai anche i miei amici e compagni hanno accettato la mia stranezza, e lo sguardo che mi rivolgono quando mi vedono coinvolto in qualcuna delle mie strane attività è di affettuoso sconcerto